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Thorens TD 1500

Thorens TD 1500


Thorens TD 1500 è regolato in fab-
brica e il suo telaio è flot-
tante; una volta sbloccate
le viti, che tengono il giradischi
al sicuro da eventuali urti du-
rante il tragitto dalla fabbrica
alla destinazione finale, potre-
te controllare con una livella
di precisione che la piastra e
il piatto siano messi in bolla.
Come da tradizione dei buoni
giradischi flottanti, però, i tre
elementi elastici, classicamen-
te tre molle coniche con effetto
smorzante delle oscillazioni ver-
ticali, sono regolabili, nel caso
notiate il piatto non proprio pa-
rallelo al telaio fisso. La novità,
rispetto al classico TD 150 e a
tanti altri vecchi modelli flot-
tanti della casa, è che l’eventuale
regolazione si fa agendo dall’al-
to senza dover smontare mezzo
giradischi. Come nei moderni
giradischi plug and play, anche
il TD 1500 si presenta con brac-
cio (il nuovo TP 150) e fonori-
levatore, un eccellente Ortofon
magneto mobile 2M Bronze: en-
trambi sono premontati a regola
d’arte. In questo modo, dovrete
solo inserire il contrappeso nel-
la parte posteriore del braccio
e muoverlo per raggiungere il
peso di lettura desiderato. In
pratica, è l’unica regolazione
che dovete fare e vi consigliamo
di affidarvi a una bilancina elet-
tronica precisa al centesimo, se
non millesimo di grammo.
Ce ne sono ormai
diverse sul mer-
cato, anche p e r
poche decine di euro e ne vale si-
curamente la pena, in quanto le
bilancine meccaniche non sono
mai altrettanto precise. Tutto ciò
vale a maggior ragione se deci-
derete un giorno di regalarvi un
up grade con un fonorilevatore di
qualità superiore o dal suono che
più vi aggrada; in questo caso,
dovrete controllare anche tutte
le altre caratteristiche, non solo il
peso di lettura ma anche la messa
in squadro corretta, gli angoli di
azimuth, il VTA e l’antiskating,
quest’ultimo davvero originale
nel suo funzionamento: tutte
cose permesse dall’ottimo
nuovo braccio TP 150 che,
tra l’altro, è parente stretto
del TP 124 montato sul gi-
radischi top della casa, a
trazione diretta, TD 124.
Il giradischi TD 1500
ha le stesse compatte
dimensioni dell’anti-
co predecessore, il TD
150, del lontano 1965 e
primo modello Thorens
a cura della redazione
Thorens TD 1500
GIRADISCHI
Prezzo: € 1.999,00
Dimensioni: 42 x 15 x 36 cm (lxaxp)
Peso: 7,9 Kg
Distributore: MPI Electronic
www.mpielectronic.com
GIRADISCHI THORENS TD 1500
Tipo: completo di testina Telaio: con controtelaio sospeso su
molle Trasmissione: cinghia Piatto: da 12” in alluminio e 1,4 kg
Velocità (RPM): 33-1/3, 45 Braccio: Thorens TP 150 con shell
SME e antiskating Alzabraccio: si Note: uscite RCA e XLR; testi-
na Ortofon 2 M Bronze
Il TD 1500 appartiene
alla linea più “seria” del-
la casa, quella che con i
suoi omaggi si ispira alle
grandi icone del passato di
casa Thorens. Non proprio
economico, dispone di tutte
le regolazioni del caso, di
facile attuazione. Se, come
dovrebbe sempre essere,
il piano d’appoggio è per-
fettamente orizzontale,
potete collegarvi tranquil-
lamente questo Thorens
senza dovervi preoccupare
del fatto che i piedini non
siano regolabili in altezza.a cinghia e a telaio flottante. Ci
sono alcuni limiti in questo re-
cente modello e li elencheremo
qui di seguito.
Il braccio a J, che ricorda gli EMT
e i Jelco di una volta, proprio per
la sua forma, porta lo shell por-
ta testina molto vicino al piatto
limitando un po’ la libertà di
movimento dell’utilizzatore con
maggiori rischi di pericolosi urti;
curioso, inoltre, che il disco dima
a disposizione per il preciso po-
sizionamento del fonorilevatore
abbia stampato sulla facciata
graduata l’elenco di bracci per il
quale è pensato e non compren-
da proprio il TP 150! In realtà
c’è stampato il modello TP 1500
che non esiste, presumiamo che
si tratti di una svista di stampa.
Controllato il set up con questa
dima Thorens è tutto ok ma, per
sicurezza, abbiamo verificato
anche con un’altra dima (per la
cronaca chiamata Geo Disc) e
si conferma che il lavoro fatto
in fabbrica è stato eseguito con
precisione. La Geo Disc torne-
rà utile anche impiegando altri
fonorilevatori...
Piatto e contropiatto sono in un
sol pezzo, ciò comporta che la
cinghia vada posta rovesciandolo
e facendola girare intorno al con-
tropiatto dal piccolo diametro.
Per far passare la cinghia intorno
anche alla puleggia dell’alberino
del motore, dovrete inserire tra
cinghia e contropiatto un sottile
cacciavite in modo da tenderla
e farla passare intorno alla pu-
leggia. Per questo sono presenti
due fori sul piatto in modo da
accedere a cinghia e alberino del
motore. Niente di drammatica-
mente complicato ma visto che
altri costruttori, tipo Pro-Ject an-
che con giradischi più economici,
forniscono un’apposita chiavetta
per facilitare l’operazione, maga-
ri anche Thorens avrebbe potuto
attrezzarsi in tal senso. Si tratta
di una operazione che però viene
fatta una volta sola, consideran-
do che il cambio di velocità è elet-
tronico e servocontrollato, quin-
di diventa raro dover accedere
alla puleggia e alla rimozione
del piatto. Anche il livellamento
del piatto tramite la regolazione
delle molle si fa attraverso i fori
sul piatto che danno accesso alle
molle. Nel caso della sostituzione
della testina, le regolazioni ven-
gono fatte tutte sul braccio.
Tra i pregi del braccio c’è lo shell
staccabile che, ovviamente, faci-
lita le operazioni di cambio del
fonorilevatore e, tra l’altro, al
tatto e alla vista sembra di qua-
lità eccellente in quello che non
sempre è stato il punto forte nei
giradischi Thorens. Non è un
caso che prima dell’arrivo dei
TP 150 e TP 124 gli altri modelli
presenti in catalogo fossero degli
ottimi derivati della Clearaudio e,
in passato, molti clienti ricorres-
sero a modelli costruiti da SME.
Colmata questa lacuna, il giradi-
schi TD 1500 si presenta del tut-
to equilibrato e ben sviluppato
intorno a una bella meccanica,
uno splendido design, finitura
compresa, e degli altrettanto va-
lidi partner con il braccio TP 150
e l’Ortofon 2C Bronze. Tecnica-
mente un riuscito mix tra la tra-
dizionale e sobria veste Thorens e
le positive novità introdotte.
Abbiamo ascoltato il TD 1500
nella sua versione standard con
la Ortofon 2M Bronze, comin-
ciando con il grande David Syl-
vian e il quasi completamente
acustico album Secrets of The
Beehive del 1987. È un Sylvian
alla terza prova a suo nome e or-
mai ha raggiunto la sua maturità
artistica, con una voce profonda e
incredibilmente affascinante più
asciutta e meglio modulata ri-
spetto agli inizi con i Japan, con i
quali a volte eccedeva con in toni
un po’ troppo mielosi. La rag-
giunta maturità vocale si fonde
con una musica che, proprio da
questo album, si fa più spoglia,
essenziale ma che scava nel cam-
po delle emozioni come pochi
sanno fare. La performance del
TD 1500 è calda e vellutata, con
improvvisi squarci di luminosità
con le scattanti chitarre acustiche
dalle sonorità metalliche di Syl-
vian e Sakamoto, i colpi percus-
sivi e profondi che escono prepo-
tenti (When Poets Dreamed of
Angels) e le maestose aperture
d’archi e i suoni prolungati tipici
della tromba di Mark Isham. Un
ascolto soddisfacente perché è
proprio quello che ci si aspetta
da questo disco ben conosciuto.
Il suono ottenuto dal Thorens/
Ortofon sa offrire un suono con-
fortevole, come la migliore tra-
dizione analogica è in grado di
fare ma anche potente: possiede
rapidità d’attacco e velocità che
significano che il braccio TP 150
con l’Ortofon dallo stilo Nude
Fine Line lavorano davvero bene.
Con New Gold Dream dei Simple
Minds, rimaniamo sempre negli
anni Ottanta ma con un disco
d’eccellenza. La definitiva con-
sacrazione del gruppo arriva con
questo album potente, luminoso
e cupo al contempo. La ritmica è
costituita da un formidabile duo
instancabile nel pompare il ritmo
e nel ricamare ardite trame con
Il piatto è in alluminio pressofuso con una massa di poco superiore a 1,4 kg a cui
si aggiunge la massa del tappetino in gomma ad alto spessore di circa 230 g.
Il piatto integra anche il contropiatto, su cui aderisce la cinghia di trasmissione
e il supporto al contro per l’innesto al perno conico. Nonostante la massa non
sia fra le più elevate, la corona circolare esterna del piatto è molto spessa e alta,
aumentando considerevolmente la massa periferica, che è il parametro che
contribuisce più direttamente della massa complessiva alla rotazione costante
e poco perturbabile da agenti esterni. Le lavorazioni meccaniche sono molto
precise e accurate, infatti il piatto gira senza alcuna oscillazione e anche per
lungo tempo prima di fermarsi. Ciò è anche merito del perno che è realizzato
con una sede molto larga fissata al fondo del telaio e che si innesta al piatto
tramite un giunto conico in ottone di ampio diametro. Sembra quasi il tipico
accoppiamento solido e granitico dei piatti a trazione diretta rispetto a quelli
con trascinamento a cinghia che, in genere, vengono adagiati sul contropiatto.

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